Malta continua a protestare

Una contestazione ininterrotta porta ormai da settimane i maltesi in strada. Non bastano le dimissioni del premier Joseph Muscat annunciate tardivamente e per una data troppo lontana: il 12 gennaio.

 La protesta di ieri partita di fronte al Parlamento

Dopo il corteo che ieri pomeriggio si è mosso dal Parlamento fino all’Auberge del Castille, la sede del governo, e che ha interessato migliaia di persone, dalle diverse appartenenze politiche ma accomunati dalla certezza che il livello di corruzione raggiunto è insostenibile, oggi il gruppo Graffitti è stato impegnato in un sit-in proprio all’Auberge de Castille, con il personale delle Forze armate maltesi che ha chiuso all’interno i rappresentanti della Ong e fuori la stampa. La protesta è visibile in diretta Facebook

 La protesta di ieri, arrivata davanti alla sede del governo

“Chiediamo le dimissioni immediate di Muscat. Muscat non è l’unico flagello che affligge il nostro paese. Stiamo occupando Castille perché siamo molto preoccupati per la terribile situazione che ha travolto le istituzioni democratiche e perché riteniamo che il nostro paese abbia toccato il fondo in un modo senza precedenti” dice una nota del gruppo.

La protesta continua con gli slogan di ieri: Tiżfnu għad-daqqa ta’ qatta kriminali, danzate al ritmo dei criminali.

L’omicidio della giornalista Daphne Caruana Galizia e le implicazioni del governo nel crimine hanno gettato una nuova inquietante luce sul livello di corruzione presente nell’esecutivo maltese._

 

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