Malta, gli zoo e i diritti degli animali

Può sembrare una cosa “carina”, ma non lo è: stringere, sbaciucchiare e spupazzarsi terrorizzati cuccioli di tigre o di leone strappati alle cure delle proprie madri non è che un atto di crudeltà, l’ennesima espressione di un consumismo per cui tutto si può comprare, anche il diritto di “giocare” con chi non ne ha nessuna voglia. E le autorità maltesi rischiano di perdere l’occasione di fare la cosa giusta, con retromarce inspiegabili.

Un cucciolo di tigre fra le zampe della mamma

Il 9 novembre la bozza di una nuova regolamentazione per gli zoo aveva vietato il “petting” dei cuccioli e il contatto diretto con gli animali selvatici in generale, ma il giorno dopo questa voce è stata cambiata senza spiegazioni poiché la consultazione pubblica chiude il 7 dicembre..

Un cambiamento denunciato dall’associazione Time for Change, che in un post su Facebook ricorda come il divieto di toccare gli animali fosse stato già annunciato in ottobre e si chiede cosa sia accaduto tra il 9 e il 10 novembre perché la bozza venisse rivista in questo modo.

Le innaturali coccole ai cuccioli di animali selvatici rappresentato la massima attrattiva degli zoo locali, con famiglie di ospiti che pagano fino a € 100 per un contatto privato.

Come ricorda anche il MaltaToday, i proprietari degli zoo non hanno gradito la prima bozza e all’indomani gli esponenti laburisti Alex Agius Saliba e Clayton Bartolo hanno pubblicato sui social foto in cui accarezzano cuccioli di tigre.

Lo scopo dichiarato della proposta di regolamentare gli zoo che detengono animali selvatici è quello di “rafforzare il loro ruolo nella conservazione della biodiversità, proteggere la salute e il benessere degli animali selvatici e proteggere il pubblico”.

Il logo dell’associazione per il benessere degli animali Time for Change

L’associazione Moviment Graffitti sottolinea l’assurdità di questo presunto ruolo benefico degli zoo, evidenziando come invece veicolino un messaggio sbagliato: che è normale tenere gli animali selvatici rinchiusi in una gabbia, in condizioni innaturali e alla mercé del pubblico. “Gli zoo non proteggono la salute e il benessere degli animali; tenere gli animali in cattività per l’intrattenimento delle persone è puro sfruttamento ed è nell’unico interesse di coloro che traggono profitto da questi animali”.

Anche Time for Change contesta la decisione. “Toccare animali selvatici non ha alcun beneficio per la conservazione e ha conseguenze molto gravi per il benessere degli animali. Accarezzare un animale selvatico non è come accarezzare un cane o un gatto…  È semplicemente un espediente usato dagli zoo per generare profitto”.

“Gli zoo fanno male all’ambiente”. Un post di Moviment Graffitti

“Gli zoo sono intrinsecamente un atto di crudeltà contro questi animali selvatici, tenuti prigionieri in recinti che – non importa quanto ben arredati – non forniranno mai spazio sufficiente ai grandi esemplari e che non riescono minimamente a rassomigliare al loro ambiente naturale, creando animali depressi e ansiosi. Gli animali depressi diventano anche animali pericolosi, che hanno maggiori probabilità di attaccare i visitatori, una situazione i cui a rimetterci sono tutti”. Continua in un comunicato Moviment Graffitti che, nel quadro dell’attuale consultazione pubblica sulla bozza di Avviso Legale sulla detenzione di animali selvatici negli zoo ha presentato i suoi commenti e continua a ribadire la sua posizione nei confronti di tali lager, regolamentati o meno.

Questa invece la proposta di Time for Change.

Un altro abuso denunciato da Graffitti è che questi zoo si sviluppano nelle Odz (Outside Development Zone), aree che dovrebbero essere precluse allo sviluppo urbano e riservate all’attività agricola.

Di zoo illegali a Malta si era occupata Daphne Caruana Galizia, uccisa da un’autobomba il 16 ottobre 2017, in particolare la giornalista aveva scritto di Anton Rea Cutajar, proprietario di uno zoo in cui venivano allevati a scopo di lucro e venduti grandi felini. Nonostante fosse costruito in Odz, oggi lo zoo di Cutajar è stato sanato e può vantare standard discreti rispetto ad altri zoo strutturati senza alcun criterio.

Un post di Daphne Caruana Galizia sullo zoo di Cutajar

In totale gli zoo regolari a Malta sono ben sette, inclusi due centri bird conservation e il water park. Ma non c’è una legge che vieta a un privato cittadino di detenere animali selvatici, anche pericolosi, per cui basta avere il benestare di un veterinario.

“Moviment Graffitti – continua il comunicato dell’associazione – condanna l’apertura di eventuali nuovi zoo. Tuttavia, tutti gli zoo esistenti devono essere regolamentati secondo gli standard più elevati e, pertanto, l’organizzazione ha presentato una serie di commenti al progetto di Avviso legale al fine di salvaguardare l’esistenza di questi animali, nonché per la sicurezza e il benessere dei visitatori”.

AGGIORNAMENTO: Cutajan minaccia la commissaria

9 dicembre

A seguito delle critiche mosse dalla commissaria all’Animal Welfare Alison Bezzina, il sopra citato Cutajar ha postato un video in cui minacciava di far rimuovere Bezzina dalll’incarico.

Bezzina, una nota attivista peri diritti degli animali, è stata nominata commissaria il mese scorso dal premier Robert Abela e dal ministro all’Agricoltura Anon Refalo. Lunedì aveva espresso il suo dissenso alla modifica della bozza, che adesso consente di “accarezzare” la fauna selvatica.

In alto Bezzina. Sotto Cutajar con due cuccioli di tigre bianca (immagini Facebook)

Il Governo ha espresso solidarietà a Bezzina, ma in un post su Facebook sui “messaggi del bullo”, Moviment Graffitti ricorda che è proprio grazie ai contatti politici che persone come Cutajar hanno davvero un certo potere e non possono essere liquidate come semplici pazzi.

 

Il problema è che questo tipo di persone ha davvero guadagnato molto potere nel paese. Basta guardare alla storia recente di Cutajar per capire come le minacce di persone come lui dovrebbero essere prese sul serio. In pochi anni Cutajar:
-Ha costruito uno zoo illegale su ODZ a Siġġiewi, quindi ha chiesto di regolarizzarlo con l’Autorità di pianificazione. L’Autorità non solo gli ha rilasciato il permesso, ma gli ha anche “condonato” i 50.000 euro che avrebbe dovuto pagare per la costruzione illegale. E non si è fermato qui. Cutajar ha continuato ad aggiungere edifici illegali a uno zoo dotato di bar e ristorante, sempre su ODZ, tanto che ora ha nuovamente chiesto ulteriori regolarizzazioni edilizie illegali su questo sito (https://bit.ly/3qIAm4e).
-Gli è stato assegnato € 2.000.000 in un ordine diretto per l’importazione di ventilatori medici (perché oltre ad essere un “esperto” di fauna selvatica, Cutjuar sembra anche essere esperto in medicina: https://bit.ly/36WFKJg ).
-Ha preso una linea dura contro l’avviso legale che doveva vietare l’abbattimento di animali selvatici negli zoo e, dopo 24 ore dal suo video, il ministero ha pubblicato un avviso legale rivisto che consente effettivamente il massacro di animali selvatici (https://bit.ly/37MpJ7V).

La commissaria ha intanto annunciato possibili azioni legali._

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Informazioni su Irene Chias

Irene Chias è siciliana. Dopo aver lavorato per anni come giornalista in Francia e a Milano, si è trasferita a Malta. Nel 2010 è uscito il suo romanzo "Sono ateo e ti amo" (Elliot 2010; Laurana 2022). Nel 2013 è stato pubblicato "Esercizi di sevizia e seduzione" (Mondadori), vincitore nel 2014 del Premio Mondello Opera Italiana e del MondelloGiovani e tradotto in maltese col titolo "Mur Ġibek". Del 2016 è "Non cercare l'uomo capra" e del 2020 "Fiore d'agave, fiore di scimmia" (Laurana), anch'esso in corso di traduzione. I suoi racconti sono apparsi su Nuovi Argomenti, Granta Italia, Nuova Prosa, su diverse antologie.

3 risposte a “Malta, gli zoo e i diritti degli animali

  1. Sono d’accordo per regolamentare gli zoo,, prendere i cuccioli iin braccio è una pura crudeltà, soprattutto se uno paga. Ma anche la gente non capisce niente, perché ci va e paga perfarsi una bella foto con il figlioletto con in braccio un cucciolo di tigre? Sostengo pienamente Moviment Graffiti

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