Cinque generazioni che attraversano la storia di Malta

La dicitura letteratura maltese non intercetta una produzione letteraria in un’unica lingua, ma le opere in tutte le lingue dell’isola. Non solo il maltese, dunque, ma anche l’inglese e, in alcuni casi, l’italiano.

Così The Confectioner’s Daughter, lavoro in inglese della maltese emigrata in Australia Lou Drofenik può rientrare appieno nella definizione, per via dell’editore, maltese, ma soprattutto per via dei contenuti che rendono conto di un secolo di storia di Malta, con le sue specifiche evoluzioni sociali e culturali dagli inizi del 1900 fino ai primi anni di questo secolo.

 Campagna gozitana

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Le mie cose a Malta

Pur di non pronunciare la parola mestruazione, in molte lingue si fa ricorso a tante diverse metafore, spesso regionali. In Italia, se una donna ha le mestruazioni, le ha fatto visita il marchese, è venuto a trovarla Giacomino, è genericamente indisposta. A volte è addirittura ferita, oppure ha “il ciclo”, che in realtà dovrebbe indicare l’intero periodo che intercorre tra una mestruazione e l’altra e che include l’ovulazione. Insomma, ha “le sue cose”, come se le cose di una donna fossero unicamente legate al flusso di sangue ed endometrio rilasciato dalla sua parete uterina.

 mestruare, mestruale, mestruo sul dizionario inglese-maltese

Anche l’inglese period è una figura retorica all’insegna della vaghezza. Il tabù legato al sanguinamento mensile femminile è tale che nella lingua maltese non si rinviene un termine che lo indichi con precisione. O meglio, il termine c’è, menstrwazzjoni, ma è strettamente medico, mai usato nella lingua parlata, per la quale si fa appunto ricorso all’inglese period o a qualche eufemismo vernacolare come ġieha, le è venuto; o qiegħda bih, ce l’ha.

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