Li vedi attraversare virili le strade delle due isole principali dell’arcipelago maltese a bordo dei loro pick-up. Sono vestiti per la guerra: mimetica, cartuccere a tracolla e berretto militare. Sono armati di fucili e spesso anche di richiami illegali.
Vanno a sparare agli uccelli.
Il loro però non è solo un hobby ridicolo e sanguinario, non lo fanno solo per sentirsi Rambo, lo fanno anche per soldi. A monte dell’uccisione di specie protette e di uccelli migratori c’è tutto un mercato di gente che ancora, nel 2021, vuole mettersi l’animale impagliato a casa. Meglio se in via d’estinzione. È per questo che a metà settembre è stato abbattuto un capovaccaio, specie protetta, liberato dall’Italia nell’ambito di un programma di tutela e reinserimento della fauna selvatica. Ed è per questo che la scorsa settimana sono stati uccisi quattro fenicotteri rosa, anche in questo caso esemplari di una specie protetta.
BirdLife Malta ha quindi sollecitato il governo ad avviare un serio processo di verifica delle collezioni di uccelli imbalsamati appartenenti a specie protette, collezioni che avevano già beneficiato di due condoni, nel 1997 e nel 2003. Nell’ambito di queste due passate iniziative, i cacciatori avevano dichiarato oltre 520.000 “articoli”.
Durante il processo, è risultato evidente che la maggior parte dei cacciatori aveva dichiarato più uccelli di quelli effettivamente in loro possesso, al fine di poter continuare ad abbattere esemplari e farli risultare nelle vecchie liste. Ad aggravare la situazione, il processo di verifica con l’etichettamento degli animali impagliati è stato interrotto sei anni fa. Questo significa che i cacciatori che hanno una collezione non verificata possono serenamente abbattere animali facendola franca. Non a caso la caccia illegale ha iniziato ad aumentare, affiancandosi a quella legale già di per sé massiccia e permessa in diversi mesi dell’anno, incredibilmente anche quelli primaverili, il periodo della riproduzione._
Sul complicato rapporto fra Malta e gli animali leggi anche:
Tormentare specie protette in nome della scienza dopo finti esami – 24 marzo 2021
Malta, gli zoo e i diritti degli animali – 4 dicembre 2020
Covid, mancano agenti, ma Comitato Ornis dice sì a caccia – 2 aprile 2020
Sulle politiche ambientali a Malta, leggi anche:
Un inferno per ambiente e specie protette – 20 settembre 2021
Proteste in difesa di alberi centenari e cappella medievale – 1° aprile 2021
Malta pronta alla distruzione di alberi ultracentenari – 19 ottobre 2020
Ambiente, 134 proposte per fermare la devastazione di Malta – 10 ottobre 2020
Malta continua a protestare – 9 dicembre 2019
Lettera al Governo maltese – 1° dicembre 2019
Il progetto del Jerma e il bisogno di sostenibilità – 9 novembre 2019
Una nuova data storica: il 7 settembre come il 7 giugno – 8 settembre 2019
Affamati di verde – 30 luglio 2019
Tre mesi a Malta da pedona – 23 luglio 2019
La pentola a pressione e l’acquisto di Pantelleria – 9 luglio 2019
Malta protesta contro lo strapotere dei costruttori – 19 giugno 2019
La Finestra Azzurra, da Essos a Dubai – 13 maggio 2019