Fa uno stage a Malta e scrive una tesi da 110 e lode

La presenza italiana all’estero negli ultimi 15 anni, è cresciuta notevolmente e tra le destinazioni che caratterizzano la mobilità più recente spicca proprio l’arcipelago maltese, le cui iscrizioni all’Aire sono cresciute del 632,8% dal 2006 al 2020. Grazie a un’esperienza formativa svolta presso la Camera di Commercio italo-maltese, la studente Meshi Bana è riuscita ad approfondire queste tematiche e a esaminare il ruolo dell’imprenditorialità italiana nel territorio, facendo di questo lavoro la sua tesi di laurea magistrale in Gestione del Lavoro e Comunicazione per le Organizzazioni presso l’Università Cattolica di Milano.

 Una vista di Portomaso, dal sito della Camera di Commercio Italomaltese 

Bana ha inviato a Molto Malta il suo elaborato in cui evidenzia luci e ombre della presenza italiana a Malta e come il sistema fiscale agevole e l’economia in fermento durante gli ultimi decenni abbiano contribuito ad attrarre numerose imprese e lavoratori stranieri sia nei settori più consolidati sia in quelli emergenti. Bana scrive inoltre che, trattandosi di un’isola priva di risorse naturali, è stato riconosciuto fin dall’inizio dell’industrializzazione del Paese che la forza lavoro sarebbe stata la principale risorsa a disposizione della sua economia in crescita. Queste circostanze – insieme alla prossimità geografica, il clima mite e la diffusione della lingua italiana nell’arcipelago – secondo Bana rappresentano alcuni degli elementi principali che favoriscono i flussi migratori dall’Italia verso Malta.

Il frontespizio della tesi di Bana

La tesi mette in luce le differenti traiettorie professionali degli italiani che possiedono qualifiche elevate, che al contempo sono spesso protagonisti di esperienze di imprenditorialità e innovazione di successo, rispetto agli italiani meno qualificati che si trovano invece a ricoprire posti più precari.

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“Dalle testimonianze raccolte in fase di ricerca è emerso che gli elementi che permettono un percorso migratorio e professionale di successo a Malta riguardano il bagaglio di competenze specifiche possedute e successivamente trasferite nel territorio maltese, in cui vengono recepite con positività e che spesso si traducono in progetti imprenditoriali in grado di portare valore aggiunto all’economia e alla società maltesi”. Secondo Bana questo è dovuto da un lato alla carenza locale  competenze tecniche, e dall’altro all’apertura dell’arcipelago verso idee innovative.

Meshi Giuseppina Bana

D’altro canto, i percorsi migratori di quel gruppo di italiani che possiedono qualifiche meno elevate sono spesso caratterizzati da condizioni di precarietà date dall’impossibilità a far fronte a un costo della vita sempre più elevato, generando un forte turnover soprattutto all’interno di quei settori ad alta incidenza di low-skilled labour. Tali circostanze rischiano di avere un impatto anche sulla qualità dei servizi offerti a livello professionale, in quanto si dovrà nuovamente far fronte alla necessità di colmare i posti vacanti lasciati da chi decide nuovamente di espatriare._

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Informazioni su Irene Chias

Irene Chias è siciliana. Dopo aver lavorato per anni come giornalista in Francia e a Milano, si è trasferita a Malta. Nel 2010 è uscito il suo romanzo "Sono ateo e ti amo" (Elliot 2010; Laurana 2022). Nel 2013 è stato pubblicato "Esercizi di sevizia e seduzione" (Mondadori), vincitore nel 2014 del Premio Mondello Opera Italiana e del MondelloGiovani e tradotto in maltese col titolo "Mur Ġibek". Del 2016 è "Non cercare l'uomo capra" e del 2020 "Fiore d'agave, fiore di scimmia" (Laurana), anch'esso in corso di traduzione. I suoi racconti sono apparsi su Nuovi Argomenti, Granta Italia, Nuova Prosa, su diverse antologie.

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