Basta crudeltà, chiudete il Mediterraneo Marine Park – Ong

Chiudete il Mediterraneo Marine Park! È l’appello di sedici Ong in seguito alla morte di ben tre delfini nel giro di un mese – fra l’agosto e il settembre 2021 – che le organizzazioni imputano a negligenza e abusi da parte dei gestori del parco acquatico. Si chiede inoltre lo stop a importazione, allevamento e sfruttamento dei delfini tenuti in cattività e la trasformazione del parco in centro di riabilitazione per animali marini.

Non lasciarti accattivare dalla cattività

Dal 2014 a Malta sono vietati i circhi con animali. Tuttavia, il governo continua a rilasciare la licenza a Mediterraneo, con il pretesto che si tratterebbe di uno zoo, laddove gli esemplari presenti sono trattati come animali da circo e costretti a esibirsi per il divertimento del pubblico e il profitto dei proprietari.

La scintilla della protesta è stata la notizia “della grave negligenza del parco, costata la vita a tre delfini e delle azioni vergognose della Divisione Regolamentazione Veterinaria e Fitosanitaria (Vrd)”, come si legge nella nota delle organizzazioni.

Alcuni esponenti delle organizzazioni durante la conferenza stampa di sabato 22 ottobre

Secondo la Vrd, i decessi sarebbero da attribuirsi a una casualità. I cetacei, tre femmine di tursiops truncatus, sono stati vittime di avvelenamento da pallini di piombo entrati nella vasca “presumibilmente da attrezzatura subacquea abbandonata in mare in prossimità delle valvole di aspirazione esterne”.

Un’affermazione contraddetta dallo stesso parco acquatico – notano le Ong – che ha ammesso che i pallini di piombo sono stati introdotti nella vasca da un sub da loro ingaggiato attraverso una procedura di controlavaggio, severamente vietata. “Nel modo più eclatante, quindi, la Vrd ha mentito al Commissario per il benessere degli animali al fine di coprire la negligenza e i reati commessi dal parco acquatico, nonostante l’ammissione del parco stesso”.

Non lasciarti accattivare dalla cattività, non c’è bellezza nella privazione di libertà

Inoltre, l’inchiesta dell’Ufficio del commissario per il Benessere animale ha concluso che l’indagine – “inaccurata e superficiale” – della Vrd è stata condotta con grave ritardo e dopo l’invio di innumerevoli solleciti, a nove mesi dalla morte dei delfini.

Le autorità maltesi dovrebbero seguire il precedente stabilito dalle loro controparti greche nella Prefettura dell’Attica, che hanno revocato la licenza di esercizio della struttura per i mammiferi marini presso il Parco zoologico dell’Attica. In Grecia, proprio come a Malta, la legge vieta tutti i tipi di spettacoli di animali, compresi gli spettacoli nei parchi zoologici”.

Stop all’abuso. Chiudete il Mediterraneo Marine Park!

“Il nostro suggerimento – conclude la nota delle Ong – è di trasformare questa struttura in un centro di riabilitazione per esemplari acquatici, essendo l’ubicazione del parco perfetta per questo uso data la sua vicinanza alla costa. Malta avrebbe l’opportunità di creare una base per la cura degli animali marini, mentre i delfini superstiti dovrebbero avere l’opportunità di essere ricollocati in un recinto marino per vivere una vita più naturale e smettere di essere usati e sfruttati come forma di intrattenimento”.

Le organizzazioni a capo della protesta: Moviment Graffitti, Animal Liberation Malta, Association for Abandoned Animals (AAA), Island Sanctuary, Animal Protectors Malta, Nature Trust Malta, Real Animal Rights Foundation (RAR), Extinction Rebellion Malta, Animal Guardians Malta, CSAF, Dolphin Project, Marine Connection UK, MSPCA, Noah’s Ark Sanctuary, Flimkien għal Ambjent Aħjar, BICREF.

Un’altra foto della manifestazione di sabato scorso

I tre esemplari erano tre femmine, una delle quali di appena sette anni nata in cattività. Le altre due, secondo quanto riportato dal Malta Today, erano state catturate al largo di Cuba nel 2000 e avevano approssimativamente fra i 20 e i 25 anni. In libertà, le femmine di “bottlenose” possono vivere anche oltre i sessant’anni. _

 

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