Un piatto antico: la soppa tal-armla

In una società diffusamente povera, le vedove (insieme agli orfani) sono di solito le più povere di tutti. Per questo uno dei piatti tradizionali maltesi, un piatto essenziale prima che l’avvento dei colonizzatori creasse varianti come quella col burro, è la soppa tal-armla, la zuppa della vedova.

 Soppa tal-armla, foto dal libro The Way We Ate

 Armla è una parola maltese di derivazione araba. La radice è costituita dalle consonanti r_m_l. Il maschile, vedovo, si dice armel; il plurale, sia maschile sia femminile, è fratto, tipico delle lingue semitiche: romol. In arabo vedova è sostanzialmente la stessa parola: أرملة (sulla fiducia).

La ricetta non è rigida e può contare numerose varianti, la costante dovrebbe essere però la sola presenza di verdure rigorosamente bianche o di qualsiasi sfumatura di verde. Ortaggi che erano comunque poco costosi in una realtà contadina, mentre gli altri ingredienti, come le uova o i formaggi aggiunti alla fine, erano presumibilmente prodotti dalla vedova stessa.

 Matty Cremona, The Way We Ate (come mangiavamo), Midsea Books 2010

Dati gli elementi utilizzati, il colore della zuppa risulta pallido. Per completezza di informazione espongo a seguire la ricetta come la propone l’esperta di cucina maltese Matty Cremona.

– 2 cipolle tagliate a pezzetti piccoli
– 5 gambi di sedano fatti a pezzi
– olio d’oliva
– 6 patate sbucciate e tagliate
– 200 gr di fave
– 200 gr di piselli
– 200 gr di cime di cavolfiore
– le foglie interne e chiare della scarola
– 500 gr di foglie di spinaci lavate e tagliate
– 2 litri di acqua o brodo vegetale
– un uovo, una ġbejna e circa 50 gr di ricotta a persona.

Soffriggere la cipolla e il sedano fino all’indoramento, aggiungere il resto delle verdure e girare, permettendo loro di cuocersi leggermente e solo allora aggiungere l’acqua o il brodo. Condire e lasciare cuocere a fuoco lento per circa un’ora. Poi togliere dal fuoco e aggiungere a persona un uovo in modo che risulto cotto “in camicia”. Servire e aggiungere una ġbejna fresca e un po’ di ricotta ad ogni ciotola di zuppa.

 Ġbejniet (plurale di ġbejna); foto dal sito cinitalmija.com

Rimandiamo a un prossimo post i dettagli sulla ġbejna, formaggio di capra gozitano che nell’isola piccola qualcuno ancora prepara artigianalmente._

 

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