Aborto: primo raduno pro-choice nella storia di Malta

In occasione della giornata internazionale per l’aborto sicuro, il 28 settembre, Voice For Choice ha organizzato la prima manifestazione per la libertà di scelta a Malta, il Malta’s first rally for choice. Malta è uno dei cinque Paesi al mondo e uno dei due in Europa (l’altro è il Vaticano) con la legislazione più restrittiva in tema di aborto: un divieto totale in qualunque circostanza. È quindi l’unico dell’Unione europea ad avere norme implacabili anche in caso di stupro, incesto, violenza su minori, alto rischio di morte per la madre o anche per entrambi, madre e nascituro. Questo induce molti militanti pro-choice a definire i sedicenti pro-life tutt’altro che a favore della vita, ma semplicemente “pro-parto”. 

Si è parlato tanto delle riforme restrittive in tema di aborto che hanno interessato diversi Stati Usa, ma questa realtà molto più vicina è ancora più dura. “In alcuni degli Stati Uniti è stato adottato il principio del battito cardiaco: puoi abortire finché nell’ecografia non lo si sente. Corrisponde circa a sei settimane, un tempo ridicolo per accertare di essere incinte e prendere una decisione. Ma a Malta non è permesso neanche questo” ha spiegato Alexander Clayman, medico di Doctors for Choice Malta, quando l’ho intervistato per Grazia sul tema.

Molte maltesi si trovano costrette ad andare ad abortire nel Regno Unito, con enormi spese. Oppure clandestinamente in Sicilia, con tutti i rischi che questo comporta in assenza di visite preventive e di follow-up.

 Nel Paese delle madri per forza, Grazia n.40, con le testimonianze di Natalie Psaila, Lara Dimitrijevic, Alexander Clayman.

Le circa 200 persone raccolte agli Hastings Gardens della Valletta.

Agli Hastings Gardens della Valletta, sabato 28 settembre, si sono raccolte circa 200 persone, molto poche rispetto alle parate ambientaliste che hanno interessato la società civile maltese nei mesi scorsi (3.000 partecipanti stimati a quella del 7 settembre). Un risultato comunque eccezionale per una realtà come quella maltese, in cui l’aborto costituisce ancora un enorme tabù. Coraggiose quindi quante sono salite sul palco a raccontare le loro vicende personali o le hanno affidate alla voce delle attiviste dell’organizzazione.

In un clima simile, mentre poco distante, a Triq Repubblika, si teneva una manifestazione antiabortista in cui si parlava di genocidio e si paragonava la lotta al diritto ad abortire a quella contro il nazismo, il variegato movimento pro-choice si è invece espresso con letture e testimonianze molto toccanti, ma anche con musica, canzoni e stand-up comedyI principali obiettivi dichiarati dell’evento erano infatti creare consapevolezza delle difficoltà che chi resta incinta a Malta deve affrontare per accedere a un aborto sicuro e sfidare appunto lo stigma e il tabù che colpiscono le donne maltesi che abortiscono.

 Puntando su presunto diffuso sentimento antiabortista, il Partito nazionalista ha cercato di trasformare il voto europeo a Malta in un referendum sull’aborto. Con che risultati lo hanno poi detto le urne. L’articolo sul Venerdì di Repubblica del 24 maggio 2019.

L’argomento è talmente nevralgico e divisivo che, alle scorse elezioni europee, quelle di maggio, il Parito nazionalista ha compiuto il tentativo – la cui evidente maldestrezza è stata confermata dai successivi risultati elettorali – di trasformare il voto in un referendum sull’aborto. Nelle parole del leader del Partit Nazzjonalista Adrian Delia, schierato a livello europeo con il Ppe, il voto sarebbe infatti stato una consultazione sull’interruzione di gravidanza. 

 Per una consulenza obiettiva e non moralista sulla possibilità di abortire chiama +35627780991 

Voice for Choice è il primo raggruppamento maltese pro-choice costituito da organizzazioni della società civile e da semplici cittadini che vogliono fare campagna per la giustizia e i diritti riproduttivi a Malta. Ne fanno parte: Aditus, Doctors for Choice, Integra, Malta Humanist Association, Moviment Graffitti, Men Against Violence, Women’s Rights Foundation e Young Progressive Beings._

 

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Informazioni su Irene Chias

Irene Chias è siciliana. Dopo aver lavorato per anni come giornalista in Francia e a Milano, si è trasferita a Malta. Nel 2010 è uscito il suo romanzo "Sono ateo e ti amo" (Elliot 2010; Laurana 2022). Nel 2013 è stato pubblicato "Esercizi di sevizia e seduzione" (Mondadori), vincitore nel 2014 del Premio Mondello Opera Italiana e del MondelloGiovani e tradotto in maltese col titolo "Mur Ġibek". Del 2016 è "Non cercare l'uomo capra" e del 2020 "Fiore d'agave, fiore di scimmia" (Laurana), anch'esso in corso di traduzione. I suoi racconti sono apparsi su Nuovi Argomenti, Granta Italia, Nuova Prosa, su diverse antologie.

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