Le mie cose a Malta

Pur di non pronunciare la parola mestruazione, in molte lingue si fa ricorso a tante diverse metafore, spesso regionali. In Italia, se una donna ha le mestruazioni, le ha fatto visita il marchese, è venuto a trovarla Giacomino, è genericamente indisposta. A volte è addirittura ferita, oppure ha “il ciclo”, che in realtà dovrebbe indicare l’intero periodo che intercorre tra una mestruazione e l’altra e che include l’ovulazione. Insomma, ha “le sue cose”, come se le cose di una donna fossero unicamente legate al flusso di sangue ed endometrio rilasciato dalla sua parete uterina.

 mestruare, mestruale, mestruo sul dizionario inglese-maltese

Anche l’inglese period è una figura retorica all’insegna della vaghezza. Il tabù legato al sanguinamento mensile femminile è tale che nella lingua maltese non si rinviene un termine che lo indichi con precisione. O meglio, il termine c’è, menstrwazzjoni, ma è strettamente medico, mai usato nella lingua parlata, per la quale si fa appunto ricorso all’inglese period o a qualche eufemismo vernacolare come ġieha, le è venuto; o qiegħda bih, ce l’ha.

 Mucchietto di glitter rosse su un assorbente, foto tratta dal sito messicano tvpacifico.mx

E così per il menarca, la prima mestruazione, quella che dalle mie parti, nel periodo della mia adolescenza, veniva indicata con la locuzione “diventare signorina”. Se una ragazzina siciliana diventa signorina, a una giovanissima maltese tocca invece cadere dalle scale, come accade anche in alcune regioni d’Italia per la regolare mestruazione. In maltese la ragazza al primo sanguinamento ginecologico è appunto “caduta dalle scale”: waqgħet it-taraġ.

 Nota dell’autrice Lou Drofenik al romanzo maltese in lingua inglese The Confectioner’s Daughter: “Waqajt it-taraġ – ‘è caduta di sotto’, un eufemismo usato quando una ragazza ha le mestruazioni per la prima volta”.

Di una donna che nonostante l’età avanzata continua ad avere le mestruazioni si dice invece għadha tara, cioè “vede ancora”, sottintendendo il sangue.

In ogni caso, avere le mestruazioni a Malta è decisamente più conveniente che averle in Italia, con gli assorbenti tassati al 5% per l’Iva agevolata rispetto al 18% standard, insieme ad accessori medici, fornitura di elettricità, alcuni prodotti alimentari, accesso a musei, teatri, concerti, mostre. In Italia, la famigerata tampon tax è invece al 22%, insieme a beni come pelli da pellicceria, vini spumanti, motocicli di grossa cilindrata, tappeti orientali, lavori in platino.

Insomma, donne mestruate, tamponi alla mano, fate i vostri conti.

 

Leggi anche:

Sulla lingua maltese Bil-Malti
Sulle leggi maltesi a difesa dell’integrità delle persone intersex Le persone intersex e il diritto di esistere
Sulla marcia contro la speculazione edilizia Malta protesta contro lo strapotere dei costruttori