Davanti alla sede del VRD, il dipartimento preposto alla regolamentazione in materia veterinaria a Malta, diverse organizzazioni e liberi cittadini hanno manifestato per chiedere l’applicazione della legge a tutela della fauna selvatica. La richiesta dei manifestanti si riferisce nello specifico a quattro leoni e una pantera rinchiusi in uno scantinato in condizioni pietose.

Tantissime le associazioni che hanno aderito e molti gli interventi di cittadini maltesi e attivisti stranieri.
L’italiano Enrico Rizzi, a Malta proprio per partecipare alla protesta, si è impegnato a portare il caso all’attenzione del Parlamento europeo nel caso in cui le autorità maltesi non diano risposte soddisfacenti in tempi rapidi, vale a dire togliere i leoni dalla gabbia sotterranea in cui si trovano e trasferirli quanto meno in un santuario.

Nel suo discorso, Moira Delia, conduttrice del programma televisivo Animal Diaries, ha sottolineato che nel limitatissimo territorio maltese non c’è spazio per leoni, tigri, orsi.

Della presenza dei quattro leoni e di una pantera in uno scantinato a Naxxar si è a conoscenza dal 27 dicembre. Il caso è esploso grazie alle segnalazioni dell’organizzazione Vuċi għall-Annimali, i cui attivisti hanno reso noto, documentando il tutto con foto e video, come gli animali siano costretti a vivere in gabbie buie sotterranee, senza cibo né cure. “Ma dopo tutte queste settimane, quei leoni e quella pantera vivono ancora nelle stesse condizioni, esattamente nello stesso luogo in cui sono stati trovati” ha sottolineato Delia nel suo intervento. “Non è stato fatto nulla di concreto per aiutarli. Dopo una riunione di due ore con il VRD la scorsa settimana, ci è stato detto che non è in programma la confisca di questi leoni e il loro trasferimento in un luogo più sicuro. Ci chiediamo perché il Ministero non stia agendo immediatamente su questo caso per impedire che se ne verifichino altri. Forse mancano risorse e mezzi per agire, oppure si tratta semplicemente di compiacenza e apatia?”
Delia ha sottolineato l’elevata presenza di animali pericolosi detenuti in residenze private e in cosiddetti zoo, evidenziando come l’inaguatezza delle autorità maltesi non sia solo un danno per gli animali, ma anche un pericolo anche per i cittadini. “Non abbiamo funzionari addestrati, né veterinari locali qualificati, né piani di emergenza per gestire questi casi. Il nostro Ministero e le autorità si vantano di essere attrezzati per affrontare i casi di abuso sugli animali, ma quello che non vi dicono è che in caso di emergenza non disponiamo nemmeno di funzionari addestrati per gestire una situazione pericolosa, qualora un animale pericoloso venga ferito o scappi.”

Kris Bajada, dell’associazione Vuċi Kollettiva, ha chiamato in causa le implicazioni etiche del tenere animali selvatici in cattività senza una regolamentazione e una supervisione adeguate. “Non si tratta solo di un singolo caso. Si tratta di un sistema che ha permesso che ciò accadesse, nella prigione di Naxxar i quattro leoni e la pantera restano ingabbiati, non solo da sbarre di metallo, ma anche da un sistema che non li tutela.”
Infine un drammatico interrogativo su cosa sia diventata Malta: “Questo caso non riguarda solo gli animali. Riguarda chi siamo. Riguarda ciò che rappresentiamo come Paese.”

L’esponente di Animal Liberation Malta Tania Fontebasso ha voluto far notare come la cattività abbia privato questi esemplari della possibilità di vivere nel loro habitat e soddisfare i loro istinti primari e ha chiesto che venga restituita loro almeno la dignità dovuta a tutti gli esseri senzienti.

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