Svuotate le vasche, Malta contro i delfinari

“Nuotare con un delfino in cattività, che esegue movimenti forzati indotti dalla privazione di cibo, non insegna il rispetto ma il dominio”. Empty the Tanks è una campagna mondiale di protesta e sensibilizzazione contro l’industria della cattività dei cetacei che si svolge ogni anno in diversi Paesi del mondo. Animal Liberation Malta e Moviment Graffitti sabato mattina hanno tenuto una manifestazione davanti al Mediterraneo Marine Park, contemporaneamente a un’altra quarantina di manifestazioni in tutto il mondo. Il parco acquatico maltese negli ultimi anni si sarebbe reso responsabile di diverse morti di cetacei per abusi o incuria.

La protesta degli attivisti davanti al Mediterraneo Marine Park

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Basta crudeltà, chiudete il Mediterraneo Marine Park – Ong

Chiudete il Mediterraneo Marine Park! È l’appello di sedici Ong in seguito alla morte di ben tre delfini nel giro di un mese – fra l’agosto e il settembre 2021 – che le organizzazioni imputano a negligenza e abusi da parte dei gestori del parco acquatico. Si chiede inoltre lo stop a importazione, allevamento e sfruttamento dei delfini tenuti in cattività e la trasformazione del parco in centro di riabilitazione per animali marini.

Non lasciarti accattivare dalla cattività

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Malta, premier ignora richiami a mantenere promesse su ambiente

È l’accusa mossa dall’‘Associazione Storia e Cultura Birzebbuġa, che rende noto di aver  formalmente inviato al primo ministro maltese Robert Abela una lettera in data 14 ottobre in merito all’area di Wied Żnuber a Ħal Far, zona di cruciale importanza ecologica e archeologica nella quale si intenderebbe creare una pista di atterraggio per modellini di aeroplani.

Il sito nella parte meridionale dell’isola in una fotodi Moviment Graffitti

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Malta, ennesima strage di specie protette col benestare del governo

“Un racket che opera indisturbato col placet del governo maltese” accusa Birdlife Malta dopo i vergognosi accadimenti della notte. “Affari loschi che coinvolgono cacciatori, politici e forze dell’ordine”.

Le atrocità di cui – fra amicizie e favori personali – la classe politica maltese si rende protagonista è un vero schiaffo alla decenza, alla legge, alla vita. E anche all’Europa.

Due dei quattro rapaci recuperati ancora in vita. Foto Birdlife Malta

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Birdlife accusa Malta: non tutela specie vulnerabili per compiacere i cacciatori

BirdLife Malta ha stamane depositato in tribunale un mandato di ingiunzione proibitiva (Mandat ta’ Inibizzjoni) , chiedendo una valutazione giudiziaria sulle modalità con cui cui quest’anno è stata consentita la stagione venatoria primaverile sulla tortora europea, nonché l’immediata chiusura della stagione fino a quando questa valutazione non sarà stata condotta.

L’immagina di una tortora dal sito iucnredlist.org

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Proteste in difesa di alberi centenari e cappella medievale

Un braccio di ferro che – una volta ripreso – va avanti da lunedì 22 marzo quello fra chi fa gli interessi dei costruttori e coloro che invece si impegnano per la salvaguardia di ambiente e reperti architettonici medioevali. Molto Malta ne aveva parlato già qualche mese fa, sottolineando l’assurdità della scelta di sradicare alberi secolari per fare spazio ad altre strade, su un’isola già povera di verde e soffocata da auto e terreni edificati.

 Un attivista oppone il suo corpo all’incedere del macchinario. Ricorda qualcosa?

La scorsa settimana, Infrastructure Malta è riapparsa a Dingli per tentare di costruire una strada sui campi odz, outside development zone, che dovrebbero cioè essere tutelati dall’espansione edilizia. Agricoltori, residenti e cittadini sensibili al tema ambientale sono quindi tornati a riunirsi lì per protestare, pur mantenendo le distanze sociali. Oltre ai campi, questa strada “che non porta da nessuna parte” – come ricordano gli attivisti – distruggerà carrubi di oltre 300 anni e metterà in pericolo una cappella medievale. Continua a leggere

Malta non rinuncia al commercio di passaporti

Nonostante l’avvio della procedura d’infrazione da parte della Commissione europea lo scorso ottobre, Malta non ha alcuna intenzione di rinunciare alla redditizia vendita di passaporti e il governo si prepara a raggirare (ulteriormente) la normativa che prevede la pubblicazione dei nomi di chi acquisisce la cittadinanza. Adesso, grazie a un emendamento alla legge, la pubblicazione dei nominativi sarà a piena discrezione del ministro degli Interni.

Il passaporto maltese concede a chi lo acquisisce la cittadinanza europea

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Malta, gli zoo e i diritti degli animali

Può sembrare una cosa “carina”, ma non lo è: stringere, sbaciucchiare e spupazzarsi terrorizzati cuccioli di tigre o di leone strappati alle cure delle proprie madri non è che un atto di crudeltà, l’ennesima espressione di un consumismo per cui tutto si può comprare, anche il diritto di “giocare” con chi non ne ha nessuna voglia. E le autorità maltesi rischiano di perdere l’occasione di fare la cosa giusta, con retromarce inspiegabili.

Un cucciolo di tigre fra le zampe della mamma

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Malta pronta alla distruzione di alberi ultracentenari

Sradicare alberi secolari per fare spazio ad altre strade, su un’isola già povera di verde e soffocata da auto e terreni edificati.

 La zona interessata dal progetto, ph: Lara Calleja  Continua a leggere

Proteste in difesa di alberi centenari e cappella medievale

Un braccio di ferro che – una volta ripreso – va avanti da lunedì 22 marzo quello fra chi fa gli interessi dei costruttori e coloro che invece si impegnano per la salvaguardia di ambiente e reperti architettonici medioevali. Molto Malta ne aveva parlato già qualche mese fa, sottolineando l’assurdità della scelta di Sradicare alberi secolari per fare spazio ad altre strade, su un’isola già povera di verde e soffocata da auto e terreni edificati.

 Un attivista si oppone col suo corpo al macchinario. Ricorda qualcosa?

La scorsa settimana, Infrastructure Malta è riapparsa a Dingli per tentare di costruire una strada sui campi odz, outside development zone, che dovrebbero cioè essere tutelati dall’espansione edilizia. Agricoltori, residenti e cittadini sensibili al tema ambientale sono quindi tornati a riunirsi lì per protestare, pur mantenendo le distanze sociali. Oltre ai campi, questa strada “che non porta da nessuna parte” – come ricordano gli attivisti – distruggerà carrubi di oltre 300 anni e metterà in pericolo una cappella medievale. Continua a leggere