Malta, gli zoo e i diritti degli animali

Può sembrare una cosa “carina”, ma non lo è: stringere, sbaciucchiare e spupazzarsi terrorizzati cuccioli di tigre o di leone strappati alle cure delle proprie madri non è che un atto di crudeltà, l’ennesima espressione di un consumismo per cui tutto si può comprare, anche il diritto di “giocare” con chi non ne ha nessuna voglia. E le autorità maltesi rischiano di perdere l’occasione di fare la cosa giusta, con retromarce inspiegabili.

Un cucciolo di tigre fra le zampe della mamma

Continua a leggere



Malta al buio e in attesa

Un blackout a due giorni da Natale ha reso ancora più irreale l’atmosfera che regna a Malta da quando esponenti del governo sono stati chiamati in causa nelle indagini sull’assassinio della giornalista Daphne Caruana Galizia.

 Un’immagine scattata lo scorso 8 dicembre che racchiude i simboli di questa stagione per Malta: gente in protesta davanti al governo con bandiere maltesi e cartelli, un albero di Natale, la statua di Mintoff, l’onnipresente gru (e la luna) Continua a leggere



Malta continua a protestare

Una contestazione ininterrotta porta ormai da settimane i maltesi in strada. Non bastano le dimissioni del premier Joseph Muscat annunciate tardivamente e per una data troppo lontana: il 12 gennaio.

 La protesta di ieri partita di fronte al Parlamento Continua a leggere



Lettera al Governo maltese

Malta sta vivendo giornate di ininterrotta contestazione al governo, travolto da accuse, scandali e sospette gravi implicazioni nell’assassinio di Daphne Caruana Galizia.

Contro il governo non soltanto i tradizionali antagonisti del Labour, i nazionalisti, ma anche e soprattutto quella parte della società civile, progressista e di sinistra, che si sente tradita dalla condotta dell’esecutivo.

La manifestazione di sabato 30 novembre organizzata da Moviment Graffitti Continua a leggere



Altro arresto in inchiesta Caruana Galizia

Per gli ultimi ulteriori sviluppi sul caso, leggi: Arrestato presunto mandante in caso Caruana Galizia

Arrestato un presunto intermediario nell’organizzazione dell’attentato che uccise due anni fa la giornalista Daphne Caruana Galizia, un arresto che avviene a qualche giorno dalla discesa in piazza della società civile maltese contro partito trasversale dei corrotti. Una protesta apartitica nelle intenzioni degli organizzatori, la ong Repubblika e del movimento Occupy Justice, che aveva definito “patetico” qualunque eventuale tentativo dei partiti di strumentalizzare la protesta, nonostante la presenza di una forte componente di una corrente del PN e l’adesione delle formazioni minoritarie Alternattiva Demokratika e Partit Demokratiku.

 La protesta di sabato 16 novembre  Continua a leggere



L-interdett, la Chiesa chiede scusa

A Malta tutto è politica. I due principali partiti, di fatto gli unici due che si avvicendano al governo dell’isola, riflettono quasi nettamente la realtà del Paese, proiettandosi in quasi ogni aspetto della vita quotidiana, dalla lingua che si parla (il maltese o l’inglese) alla squadra per cui si tifa, alle scuole che si scelgono per i propri figli.

 E’ severamente proibito discutere di qualunque argomento politico. Cartello affisso in un bar di Lija

Continua a leggere



Due anni dalla morte di Daphne Caruana Galizia

Essere riuscite a tenere un blog su Malta per quasi sei mesi senza parlare di lei – se non citandola in un paio di occasioni – è stato certamente difficile e strano. Lungi dal pensare che fosse stato detto tutto quello che poteva essere detto, tanto più che tra i lati oscuri della vicenda restano ancora da chiarire i mandanti dell’omicidio, ho fatto un passo indietro davanti alla complessità del personaggio. Una complessità che i maltesi con cui mi è capitato di parlarne mi hanno sempre comunicato attraverso le reazioni emotive più disparate. Oggi però, nel secondo anniversario del suo assassinio è impossibile fare a meno di trattare l’argomento.

 Daphne Caruana Galizia. foto dal sito di International Federation of Journalists  Continua a leggere



Le disavventure maltesi di Anthony Burgess

Un giorno del 1968, quattro anni dopo la proclamazione dell’indipendenza di Malta dall’Impero britannico, Anthony Burgess vende due sue proprietà inglesi e si trasferisce sull’isola. Parte in furgone, la moglie Liana Macellari al volante, e attraversa l’Europa per arrivare in Sicilia, dove s’imbarca per l’ex colonia. È parte di un’ondata di celebrità britanniche che lasciano il Paese per sfuggire al fisco, a una tassazione appena introdotta da Londra per i redditi più alti.

 foto: The International Anthony Burgess Foundation

Burgess prende casa a Lija, uno dei cosiddetti Tre Villaggi, probabilmente il più bello, nell’entroterra maltese. Il soggiorno dell’autore di Arancia Meccanica a Malta non è però dei più semplici.  Continua a leggere



Imperium Europa, il volto nero di Malta

Due soldati maltesi sono stati arrestati e dovranno rispondere all’accusa di omicidio per l’uccisione dell’ivoriano 42enne Lassane Cisse Souleyman e a quelle del tentato omicidio di altri due migranti africani lo scorso 6 aprile. Si tratta del primo assassinio collegato a un dichiarato movente razzista a Malta, ma emergono adesso con maggiore chiarezza collegamenti a precedenti atti di violenza. La polizia sta Continua a leggere