Il progetto del Jerma e il bisogno di sostenibilità

Ancora una volta sugli abusi edilizi, sull’overtourism, sulla fame di sostenibilità ambientale a Malta. In questo caso si tratta della destinazione d’uso di un’area concessa dal governo negli anni ottanta con lo scopo principale di promuovere il turismo nel sud di Malta e che oggi rischia di vedere snaturata questa finalità. Il tutto sempre in un quadro di favore verso la potente lobby dei costruttori maltesi.

 L’attuale stato di abbandono dell’ex hotel Jerma Palace, foto Malta Today

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La muraglia maltese

C’è una specie di segreto che sono un po’ reticente a svelare. Quindi se questo post dovesse avere meno visualizzazioni del solito potrei anche sentirmi sollevata. Insomma, non dovrei parlare delle poco note attrattive di Malta, dato che vorrei che se ne andassero tutti quelli che sono arrivati in seguito all’esplosione economica che ha interessato l’isola. L’arcipelago, soprattutto l’isola principale, ha un evidente problema di sovrappopolazione cui si aggiunge la iattura dell’ overtourism, che fa male a tutti, soprattutto ai fragili ecosistemi delle isole.

 Victoria Lines, foto www.victorialinesmalta.com

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Una nuova data storica: il 7 settembre come il 7 giugno

Al grido di Iż-Żejjed Kollu Żejjed, “Quando è troppo è troppo”, i maltesi sono tornati in strada – questa volta nella capitale, La Valletta – per dire basta a quella che viene percepita come una vera e propria dittatura della lobby dei costruttori, che da tempo sembra orientare e determinare le decisioni della politica.

 “Sostitute i rumori con i fiori”. Due poliziotti guardano sullo sfondo.  Continua a leggere



Ambiente, guerra e salute: Malta ignora il Muos

Devastazione ambientale, violazione del principio di autodeterminazione dei territori, militarizzazione di spazi altrimenti accessibili e liberi. Ma anche salute. I temi sollevati dal Muos sono tanti e importanti. E trascurati.

 Elaborazione grafica di Rino Strano (Wwf Vittoria) della relazione di Zucchetti e Coraddu Continua a leggere



Affamati di verde

Il governo maltese ha iniziato una serrata offensiva mediatica sul Central Link Project, sostenendo che il progetto infrastrutturale di ampliamento strade non comporterà abbattimento di alberi in numero significativo e migliorerà anzi la qualità della vita di automobilisti e residenti, ma anche di ciclisti e pedoni. E farà bene anche all’ambiente, riducendo del 13% le emissioni di diossido di carbonio.

 Uno dei cartelli della protesta: “Tagliate le macchine, non gli alberi”. Foto circolata su Facebook Continua a leggere



Tre mesi a Malta da pedona

La politica maltese e l’ambiente, un rapporto devastante. Letteralmente.

Dopo una frequentazione continuativa di circa un anno con Malta, tre mesi fa, a fine aprile, mi ci sono trasferita in pianta stabile. “Devi prendere subito una macchina”, “La macchina è la prima cosa”, “Senza auto non concludi niente” sono stati i primi consigli delle persone a me più vicine. Qualcosa in me, non escludo possa trattarsi semplicemente di pigrizia, ha fatto finora resistenza. Non che mi dispiaccia particolarmente guidare, ma non è neanche la mia attività preferita, specie in mezzo al traffico costante che in un posto come Malta può arrivare a rubarti ore e ore di vita.

 Il suggestivo tragitto dello Sliema Ferry visto dalla fermata

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La pentola a pressione e l’acquisto di Pantelleria

“Malta è una pentola a pressione priva di valvola”.

Le isole maltesi hanno una popolazione ufficiale di oltre 450.000 abitanti (460.297 secondo il Calendario Atlante DeAgostini 2019), per una densità di popolazione di quasi 1.500 abitanti per km2 (1.460 ab/km2). Inoltre, il crescente afflusso di lavoratori stranieri potrebbe portare la popolazione a crescere fino a 700.000 abitanti e la densità a 6.700 ab/km2 entro un decennioCifre che non tengono conto di abitanti temporanei come l’enorme mole di turisti che in ogni periodo dell’anno arrivano ad assediare i luoghi più suggestivi delle tre isole (Malta, Gozo, Comino).

 Dammusi e giardini arabi panteschi 

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Malta protesta contro lo strapotere dei costruttori

Contro la dittatura degli speculatori. Malta è scesa in strada martedì 18 giugno per protestare contro la scriteriata espansione edilizia che da anni sottrae spazio al verde pubblico e risorse possibili alla qualità della vita dei maltesi. Il malcontento è montato dopo che, la settimana precedente, i lavori di scavo per le fondamenta di un nuovo edificio hanno letteralmente sgretolato la facciata laterale di una vecchia palazzina abitata. E non è la prima volta che accade qualcosa del genere nel corso di quest’anno. Continua a leggere



La Finestra Azzurra, da Essos a Dubai

Malta è una delle location più amate dall’industria cinematografica e televisiva. Nel 1980 Altman ci ha girato il suo Popeye, lasciando in eredità all’isola quello che poi è diventato un parco divertimenti, il Popeye Village. A Fort Sant’Elmo, alla Valletta, Alan Parker nel 1978 aveva già girato le scene di Midnight Express ambientate nella prigione turca. Fort Ricasoli e il Couvre Port di Vittoriosa sono stati il set di alcune scene di Gladiator, mentre nel 2002, fra la Laguna Blu di Comino, Xatt ir-Riżq di Vittoriosa e lo Xara Palace Hotel di Mdina hanno trovato ambientazione perfetta alcune scene di Swept Away, il remake diretto da Guy Ritchie del film del 1974 di Lina Wertmuller Travolti da un insolito destino nell’azzurro mare d’agosto, la sua neutralizzazione hollywoodiana – nonostante il regista sia britannico – e la totale cancellazione della lotta di classe che costituiva la tensione costante del film.

E poi ancora Troy di Petersen del 2004, Munich di Spielberg del 2005, Agorà di Amenábar del 2009, solo per citarne una piccola parte e chiuderla qui, perché il post intende essere su altro.

 

Più recentemente anche la megaproduzione televisiva di Game of Thrones ha collocato sulle isole maltesi tante e diversissime ambientazioni: da Approdo del Re al Continente orientale (Essos). A Fort Manoel ha luogo Continua a leggere