Radunate in protesta davanti all’ambasciata Usa a Malta, con una lettera indirizzata al presidente eletto Donald Trump e un’altra al presidente in carica Joe Biden, sedici associazioni e privati cittadini hanno chiesto agli Usa di smettere di supportare Israele in quello che ritengono un vero e proprio genocidio ai danni del popolo palestinese.
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Colpo di Stato dei costruttori su istituzioni Malta – Moviment Graffitti
Cosa succede quando le poche regole rimaste a protezione della qualità della vita ostacolano i costruttori dal fare tutto quello che gli pare? Molto semplice: queste regole si cambiano!
È quanto denuncia Moviment Graffitti, che dà voce al disagio crescente dei cittadini maltesi, esasperati dagli incontrastati abusi edilizi perpetrati sull’isola.
Malta, Voice for Choice chiede depenalizzazione aborto
In occasione della Giornata internazionale per l’aborto sicuro (28 settembre), la coalizione Voice for Choice ha attraversato le strade della Valletta per chiedere al governo di depenalizzare l’aborto.
Continua a leggereSvuotate le vasche, Malta contro i delfinari
“Nuotare con un delfino in cattività, che esegue movimenti forzati indotti dalla privazione di cibo, non insegna il rispetto ma il dominio”. Empty the Tanks è una campagna mondiale di protesta e sensibilizzazione contro l’industria della cattività dei cetacei che si svolge ogni anno in diversi Paesi del mondo. Animal Liberation Malta e Moviment Graffitti sabato mattina hanno tenuto una manifestazione davanti al Mediterraneo Marine Park, contemporaneamente a un’altra quarantina di manifestazioni in tutto il mondo. Il parco acquatico maltese negli ultimi anni si sarebbe reso responsabile di diverse morti di cetacei per abusi o incuria.
Continua a leggereBasta crudeltà, chiudete il Mediterraneo Marine Park – Ong
Chiudete il Mediterraneo Marine Park! È l’appello di sedici Ong in seguito alla morte di ben tre delfini nel giro di un mese – fra l’agosto e il settembre 2021 – che le organizzazioni imputano a negligenza e abusi da parte dei gestori del parco acquatico. Si chiede inoltre lo stop a importazione, allevamento e sfruttamento dei delfini tenuti in cattività e la trasformazione del parco in centro di riabilitazione per animali marini.
Continua a leggereMalta, un inferno per ambiente e specie protette
Molti maltesi chiedono rispetto per l’ambiente, ma la politica e il mondo degli affari restano indifferenti. In un’isola così poco estesa e così densamente popolata, la questione assume connotati particolarmente gravi. Non è un caso che nelle ultime settimane si siano succedute diverse manifestazioni e proteste contro l’edilizia selvaggia, la sordità all’allarme climatico, l’uccisione indiscriminata di animali selvatici.
Proteste in difesa di alberi centenari e cappella medievale
Un braccio di ferro che – una volta ripreso – va avanti da lunedì 22 marzo quello fra chi fa gli interessi dei costruttori e coloro che invece si impegnano per la salvaguardia di ambiente e reperti architettonici medioevali. Molto Malta ne aveva parlato già qualche mese fa, sottolineando l’assurdità della scelta di sradicare alberi secolari per fare spazio ad altre strade, su un’isola già povera di verde e soffocata da auto e terreni edificati.
Un attivista oppone il suo corpo all’incedere del macchinario. Ricorda qualcosa?
La scorsa settimana, Infrastructure Malta è riapparsa a Dingli per tentare di costruire una strada sui campi odz, outside development zone, che dovrebbero cioè essere tutelati dall’espansione edilizia. Agricoltori, residenti e cittadini sensibili al tema ambientale sono quindi tornati a riunirsi lì per protestare, pur mantenendo le distanze sociali. Oltre ai campi, questa strada “che non porta da nessuna parte” – come ricordano gli attivisti – distruggerà carrubi di oltre 300 anni e metterà in pericolo una cappella medievale. Continua a leggere
Malta, gli zoo e i diritti degli animali
Può sembrare una cosa “carina”, ma non lo è: stringere, sbaciucchiare e spupazzarsi terrorizzati cuccioli di tigre o di leone strappati alle cure delle proprie madri non è che un atto di crudeltà, l’ennesima espressione di un consumismo per cui tutto si può comprare, anche il diritto di “giocare” con chi non ne ha nessuna voglia. E le autorità maltesi rischiano di perdere l’occasione di fare la cosa giusta, con retromarce inspiegabili.
Proteste in difesa di alberi centenari e cappella medievale
Un braccio di ferro che – una volta ripreso – va avanti da lunedì 22 marzo quello fra chi fa gli interessi dei costruttori e coloro che invece si impegnano per la salvaguardia di ambiente e reperti architettonici medioevali. Molto Malta ne aveva parlato già qualche mese fa, sottolineando l’assurdità della scelta di Sradicare alberi secolari per fare spazio ad altre strade, su un’isola già povera di verde e soffocata da auto e terreni edificati.
Un attivista si oppone col suo corpo al macchinario. Ricorda qualcosa?
La scorsa settimana, Infrastructure Malta è riapparsa a Dingli per tentare di costruire una strada sui campi odz, outside development zone, che dovrebbero cioè essere tutelati dall’espansione edilizia. Agricoltori, residenti e cittadini sensibili al tema ambientale sono quindi tornati a riunirsi lì per protestare, pur mantenendo le distanze sociali. Oltre ai campi, questa strada “che non porta da nessuna parte” – come ricordano gli attivisti – distruggerà carrubi di oltre 300 anni e metterà in pericolo una cappella medievale. Continua a leggere
Malta continua a protestare
Una contestazione ininterrotta porta ormai da settimane i maltesi in strada. Non bastano le dimissioni del premier Joseph Muscat annunciate tardivamente e per una data troppo lontana: il 12 gennaio.
La protesta di ieri partita di fronte al Parlamento Continua a leggere