Tormentare specie protette in nome della scienza dopo finti esami

Nonostante sia vietato dalle regole Ue, anche sull’intrappolamento di specie aviarie protette Malta è intenzionata ad andare per la sua strada. E la sua strada sembra quella di voler aggirare comunque le norme comunitarie.

 Foto Birdlife Malta

Il Times of Malta informa che la Valletta ha comunicato a Bruxelles di voler continuare a consentire ai cacciatori la cattura di uccelli con le prodine (reti a scatto), affermando che la discutibile pratica aiuterebbe a raccogliere dati scientifici sulla migrazione delle specie.

La cattura con prodine e la caccia primaverile sono consentite solo perché Malta applica una deroga alla direttiva Uccelli dell’Ue, deroga che consentirebbe – solo in autunno – di catturare due specie specifiche: il tordo bottaccio e il piviere dorato. L’intrappolamento dei fringuelli utilizzando questo tipo di reti è stata di fatto un’attività incontrollata fino a quando Malta non è entrata nell’Ue nel 2004. A quel punto La Valletta ha negoziato un periodo di 5 anni per ridurre gradualmente la pratica fino alla sua eliminazione.

L’aggressione verbale subita da un’attivista di Birdlife da parte di un trapper: 

Nel 2015, Malta è tornata a consentire la pratica applicando una nuova deroga che permette a nuove persone di acquisire una licenza di cattura di fringuelli in autunno (da ottobre a dicembre). La decisione è stata però contestata dalla Commissione europea. Con una sentenza del 2018, la corte europea ha stabilito che, permettendo la cattura dal vivo di sette specie di fringuelli selvatici protetti, Malta non ha adempiuto ai propri obblighi di conservazione ai sensi della direttiva UE sugli uccelli selvatici. Fin dalla sentenza, Malta non ha ufficialmente aperto la stagione di cattura di alcune specie di fringuelli per timore di eventuali procedimenti legali da parte di Bruxelles.

Il promunciamento della Corte di Giustizia europea. Lintero documento su questa pagina: https://curia.europa.eu/jcms/upload/docs/application/pdf/2018-06/cp180090en.pdf

Nell’autunno 2020, il governo maltese ha riconsiderato la questione e ha permesso la cattura di fringuelli “a fini di ricerca”. Il pretesto per tornare a catturare ancora gli uccelli con le reti sarebbe quello di controllare l’eventuale presenza di anelli che ne indichino la provenienza e stabilire se i fringuelli catturati a Malta stiano avendo un impatto sulle popolazioni europee di uccelli selvatici. Argomentazioni risibili che sfidano la logica e il buon senso, anche perché, oltre a essere crudele e non sostenibile, la cattura non è selettiva.

Inoltre – con la scusa che i cacciatori per poter intrappolare gli uccelli devono aver superato un esame – Malta dice a Bruxelles che tornerà a consentire la cattura anche delle specie che in virtù della sentenza sarebbero dovute sfuggire alle loro reti.

Sempre il Times of Malta riferisce che la Commissione europea ha ricevuto una denuncia anonima su come l’esame condotto lo scorso settembre fosse sospettosamente facile – a dir poco ridicolo – e che era stato condiviso in anticipo tra i trapper sui social media. Il test comprende due sezioni, una delle quali chiede semplicemente al richiedente di trascrivere i numeri e le lettere mostrati sulle immagini di diversi anelli di uccelli. La seconda sezione è composta da cinque domande a risposta chiusa, come “La ricerca sugli uccelli canori si svolgerà dal 20 ottobre al 20 dicembre. Sì o no?”

Il post di Birdlife Malta. Il post è sulla pagina Facebook di Birdlife: https://www.facebook.com/birdlifemalta/posts/5163600760379949

Quanto alle deroghe di cui Malta gode rispetto ai regolamenti europei, in un post su Facebook la meritoria Birdlife Malta ricorda che la migrazione primaverile è protetta nell’Ue dato che la primavera è il periodo dell’anno in cui gli uccelli iniziano a dirigersi verso i loro luoghi di riproduzione. “In autunno i cacciatori possono sparare agli uccelli più deboli che rischiano di non sopravvivere all’inverno, ma in primavera si tratta di uccelli sani e forti, sia adulti che giovani, che sono sopravvissuti a una migrazione e all’inverno” ricorda l’organizzazoine. “L’uccisione di questi esemplari ha alcune gravi conseguenze. In primo luogo, rimuove questi uccelli dal pool di riproduzione, e spesso si tratta di uccelli forti che hanno buoni geni e ucciderli li rimuove dal pool genetico, quindi la sopravvivenza di questi uccelli è importante per la popolazione. In secondo luogo, alcune specie, come la cicogna bianca, si affidano agli adulti esperti per guidare i giovani. Se gli uccelli esperti vengono abbattuti, i giovani si perderanno. Quindi uccidere questi uccelli non solo rimuove gli adulti, ma spesso porta anche alla perdita di diversi esemplari giovani”.

Fringuelli catturati e ingabbiati perché il loro canto attragga altri uccelli nelle trappole. Foto Birdlife

Come si diceva, Malta è l’unico paese dell’Ue che ha una deroga al divieto di caccia primaverile, anche se ufficialmente il permesso riguarderebbe solo la quaglia comune. Tuttavia, come ricorda sempre Birdlife, il Paese è attualmente oggetto di una procedura di infrazione da parte della Commissione europea in quanto appare evidente che la stagione di caccia alle quaglie sia una scusa per il bracconaggio illegale di specie protette, come ad esempio la vulnerabile tortora europea proprio nel momento più delicato della sua migrazione. Ogni anno in primavera vengono infatti rinvenute le carcasse di specie che dovrebbero essere tutelate dalla legge. E adesso, fra i nemici dei volatili, ai fucili sono tornate ad affiancarsi le reti._ 

La caccia illegale alle tortore durante la primavera del 2020

 

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Informazioni su Irene Chias

Irene Chias è siciliana. Dopo aver lavorato per anni come giornalista in Francia e a Milano, si è trasferita a Malta. Nel 2010 è uscito il suo romanzo "Sono ateo e ti amo" (Elliot 2010; Laurana 2022). Nel 2013 è stato pubblicato "Esercizi di sevizia e seduzione" (Mondadori), vincitore nel 2014 del Premio Mondello Opera Italiana e del MondelloGiovani e tradotto in maltese col titolo "Mur Ġibek". Del 2016 è "Non cercare l'uomo capra" e del 2020 "Fiore d'agave, fiore di scimmia" (Laurana), anch'esso in corso di traduzione. I suoi racconti sono apparsi su Nuovi Argomenti, Granta Italia, Nuova Prosa, su diverse antologie.

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